“Preoccupati per le segnalazioni che riceviamo da settimane, confermate dalla protesta delle studentesse e degli studenti. Bisogni comuni alle classi lavoratrici, che restano senza adeguate risposte”
“La denuncia arrivata anche dalla Rete degli Studenti Medi di Firenze, che trova spazio sulla stampa di oggi, si aggiunge – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – alle numerose voci preoccupate per la situazione all’interno dei mezzi del trasporto pubblico locale.
La dimensione della Città Metropolitana, che nei sogni di Renzi doveva sostituire le province, è sistematicamente ignorata dal sistema politico e istituzionale. Anche se riconosciamo un’azione a questo livello, un impegno innegabile, ma che non ha modo di esprimersi in un rapporto con la cittadinanza comunicativamente efficace.
Il tema non ha caratteristiche solo regionali, anche se siamo nella surreale situazione (ammessa dalle stesse amministrazioni locali) di non avere idea di chi gestirà nell’immediato futuro questo servizio fondamentale (chi c’è ora doveva essere già andato via, a favore di un soggetto francese che già gestisce la tramvia fiorentina).
Non è accettabile pensare che la salute delle persone sia a rischio per una gara di assegnazione finita nel caos. Gli interventi fatti sono troppo pochi.
C’è bisogno di più trasporto pubblico, di più mezzi, di più corse e di adeguati livelli occupazionali (anche sul piano salariale, come abbiamo già chiesto nel corso delle settimane passate). Se sul trasporto extraurbano si è proceduto in questa direzione, comunque è diffuso un bisogno più ampio. Vale anche sul trasporto su ferro.
Presenteremo delle interrogazioni – annunciano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – per chiedere come si intende andare nella necessaria direzione.
Nelle università, nelle scuole e nei luoghi di lavoro (almeno dove è possibile o dove c’è attenzione per queste necessità) si chiede di rispettare le norme. Ma in quei luoghi bisogni arrivarci, dalle proprie abitazioni.
La situazione rende anche più difficile un comportamento responsabile a livello diffuso, perché con la frustrazione si tende anche a volersi arrendere e non prestare attenzione a comportamenti che restano necessari durante questa pandemia. Nella Città di Firenze – concludono Palagi e Bundu – si concentrano persone dai comuni limitrofi. Qui il livello di attenzione deve essere ancora maggiore, partendo dall’ascolto e dal coinvolgimento di chi il territorio lo vive, con le proprie abitazioni, per lavoro o per studio”.