“Al fianco dei comitati pendolari delle linee extra-urbane, contro la penalizzazione di chi si sposta con i mezzi pubblici voluta dal Comune di Firenze, con l’assenso della Città Metropolitana”
Enrico Carpini – Territori Beni Comuni (Città Metropolitana di Firenze)
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune (Comune di Firenze)
Oggi eravamo al fianco dei comitati pendolari delle linee extra-urbane su gomma all’hub Montelungo.
Il trasporto pubblico locale è al centro di forti polemiche in questi giorni, con le istituzioni pronte a scaricare la responsabilità solo sul soggetto gestore e su chi ha scelto la strada della gara regionale.
Però sono mesi (se non anni) che contestiamo il nuovo progetto degli hub, dello spostamento dei capolinea fuori dal centro. Il peggioramento delle condizioni di trasporto per chi deve muoversi in provincia per studio e lavoro era annunciato e ora è evidente: la politica deve farsi carico di questa situazione, con interventi che diano effettivi e immediati risultati.
C’è bisogno di una maggiore integrazione tariffaria, pensando a un “Unico Metropolitano” per tutta la residenza nella Città Metropolitana, ma anche
di un’estensione del servizio con nuovi e più fruibili orari, oltre ovviamente ad un intervento migliorativo sui nuovi “Hub” (la sala d’attesa e i bagni non bastano, oltre a essere oggetto di facili vandalizzazioni).
La mobilità sostenibile non può rimanere sulla carta o essere a beneficio solo dei territori più interconnessi. Rivendichiamo di aver sostenuto la richiesta di accesso dalla rampa al fianco del binario 16, anche all’interno delle aule. Ma non basta.
Questo presidio non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per questa lotta, che continueremo a sostenere a tutti i livelli, perché chi governa si assuma le sue funzioni di richiesta del servizio e di controllo. E perché il Comune di Firenze non penalizzi chi si muove per lavoro e studio, a favore del turismo. Le strade vanno liberate riempiendole di mezzi pubblici, togliendo auto private e autobus turistici. Si tratta di una questione di scelte e priorità. La provincia non è a disposizione del capoluogo. Deve esserci pari dignità tra i territori.