Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Abbiamo appreso, sia da comunicati stampa che da segnalazioni della cittadinanza, della diminuzione delle corse dei trasporti pubblici. Una misura che forse salvaguarda i margini di profitto per gli azionisti delle aziende del TPL, ma temiamo non guardi alla tutela della salute pubblica.
Avevamo invece appreso con soddisfazione, solo pochi giorni fa, che sarebbe aumentata la pulizia a bordo dei tram e lo avevamo chiesto con un’interrogazione anche per gli autobus di qualunque azienda partecipata, anche perché a volte, quanto a pulizia, lasciano invece molto a desiderare (e non certo per responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori).
Così come pure avevamo chiesto di fare funzionare i sistemi di condizionamento dell’aria a bordo delle vetture con regolarità, per far sì che passeggeri e autisti potessero respirare il più possibile aria pulita. E tutto questo concordemente con gli indirizzi che i medici della nostra ASL avrebbero potuto fornire in merito.
Oggi invece abbiamo avuto la conferma che, con le scuole chiuse, il trasporto pubblico sarebbe passato a un orario ridotto, col risultato che i lavoratori e le lavoratrici, che utilizzano tali mezzi e che devono comunque recarsi al lavoro, rischiano di trovarsi accalcati a pochi centimetri l’uno dall’altro, senza considerare i lunghi tempi di esposizione dei conducenti.
Questo “risparmio” sulle corse si potrebbe forse tradurre in pericolosi contagi?… Abbiamo allora depositato subito una nuova interrogazione sul trasporto pubblico, anche per sapere quali siano le precauzioni locali rispetto alle lunghe percorrenze, per la tutela sia di chi viaggia, sia di chi lavora sui vettori.
Il tema si allarga a quella categoria di ferroviere e ferrovieri che ancora oggi attraversa le zone considerate pericolose senza adeguate disposizioni normate e con preoccupazione, in attesa di risposte.
Ci auguriamo risposte e comportamenti più saggi, rispettando tutti le regole che ci diamo per uscire tutti insieme da questa epidemia. Magari senza speculazioni…”.