“Grazie a una variante urbanistica, presentata nel 2016 dalla proprietà, la Fondazione Cassa di Risparmio, si aprirà al pubblico una corte interna nella Caserma Cavalli di Piazza del Cestello, destinata come noto a diventare la sede di Nana Bianca, già Dada, di una scuola di formazione digitale, e di spazi di co-working.
La variante – ricordano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune al quartiere 1 Francesco Torrigiani e Giorgio Ridolfi insieme ai consiglieri di sinistra progetto Comune in Consiglio comunale Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – rende questo spazio, 800 mq, da direzionale a commerciale: in questo modo, viene restituito all’uso pubblico: la corte sarà liberamente accessibile. Bene, sembrerebbe una buona notizia.
Ora, qual è l’esercizio commerciale di cui Oltrarno meno aveva bisogno? Facile, locali e ristoranti. Ovviamente, questo è invece il destino di quella corte “restituita all’uso pubblico”: l’ennesima piazza alimentare, l’ennesimo attrattore di traffico in una zona i cui residenti sono già provati da chiasso molestie e disagi vari legati alla vita notturna.
Ci viene spiegato che quei locali serviranno ai clienti e lavoratori di Nana Bianca, della scuola digitale e dei coworkers, e che non venderanno solo cibo e alcool ma anche gadget tipo le “magliette di Nana Bianca”. Le mense sono un residuo del Novecento secondo qualcuno… Inoltre, cosa ben più importante, nel “percorso di ascolto” noto come il Cestello delle Idee, pare fossero emerse proposte e priorità differenti, ma forse ricordiamo male.
Ma in realtà gli utenti della Cavalli non avrebbero comunque da temere di patire la fame: a pochi passi dal nuovo intervento si trova un po’ di tutto. Assessora: questo cambio di destinazione lo ha chiamato “un’apertura di una piazza digitale al Quartiere, con anche il wi-fi”: noi ribaltiamo la logica: è il quartiere che si apre ai nuovi fruitori della Caserma Cavalli. Il quartiere che non ha bisogno di ulteriori piazze del cibo spacciate per “piazze digitali”.
Se è vero che mancano negozi di prossimità in Oltrarno, se è sempre più difficile trovare un elettricista, una libreria, un mesticatore, perché non approfittare di questa occasione, non serviva un bazooka urbanistico, per dare coerenza a tante enunciazioni sul far tornare gli abitanti in centro? Nella corte della Caserma Cavalli servirebbero librai, sarti, calzolai, anche un arrotino.
A niente è valso proporre di non procedere in questa direzione sbagliata, evitando una nuova vasta area per somministrazione e ristorazione nell’Oltrarno. Come spesso accade la nostra posizione è stata fermamente respinta, senza dialogo, da parte della maggioranza.
Non è pensabile – concludono gli esponenti da Sinistra Progetto Comune – una piazza dei mestieri invece che la solita piazza del cibo? Questa sì che sarebbe una scelta per “l’arricchimento del Quartiere”.