“Confermata la necessità di modificare la norma che permette a edifici destinati a pubblici servizi di trasformarsi in direzionale”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
In via Panciatichi c’è un edificio che in passato ha garantito pubblici servizi (Agenzia delle Entrate) ed era classificato come destinato a servizi collettivi. Lo Stato ha scelto di vendere e la proprietà è diventata di un fondo immobiliare bancario, che a sua volta ha venduto.
Per alcuni anni l’immobile è stato occupato, poi sgomberato. Nel 2019 è apparsa la volontà di trasformarlo in uno studentato privato. L’ennesimo spazio che da pubblico si trasforma in privato, smettendo di rivolgersi alla cittadinanza e a una dimensione pubblica (sempre studentato poteva essere, ma magari affidato all’Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio). Ecco come la categoria direzionale si presta a una tendenza negativa per Firenze.
Tanto che nella documentazione visionata, a seguito di accesso agli atti, si richiama direttamente la norma per cui “qualora il servizio pubblico sia stato dismesso, è sempre consentito l’insediamento della destinazione direzionale comprensiva delle attività private di servizio (…), anche in immobili avente SUL superiore a 2.000 metri quadri”.
La costruzione è degli anni ’70 ed è stata utilizzata dal Ministero delle Finanze, sviluppata su quattro livelli fuori terra e uno interrato. Oggi è ben servita, come zona, sia dalla vicina stazione ferroviaria di Rifredi che dalla linea tramviaria che passa da piazza Dalmazia.
Il progetto ci risulterebbe essere ancora quello di realizzare un edificio di sette piani (altezza massima 22 metri).
Dovevano essere almeno 210 camere (a cui si aggiungerebbe un’autorimessa interrata).
Nel settembre del 2022 arriva una richiesta di cambio, per esigenze di “mercato”. Non più studentato, ma uffici. 114 unità. Tanto la destinazione è sempre direzionale (in questo caso servizi alla persona e alla residenza). Rimane però che l’utenza di riferimento si dovrebbe muovere con mezzi di trasporto leggeri, diversi da ordinari autoveicoli (quindi un’utenza simile a quella degli studentati privati).
Dalla trasmissione di Lady Radio di questo pomeriggio risulta che sono partiti i lavori di demolizione e che però è cambiato il soggetto che segue il progetto architettonico. È anche tornata in campo l’ipotesi studentato, a quanto pare.
Ma quindi che succede a Firenze Nova? Il quadro normativo vigente permette di passare con tranquillità da 4 a 7 piani? Ed è normale che un edificio che era pubblico e destinato a pubblici servizi possa trasformarsi con tanta facilità in studentato privato (o uffici privati)?
A noi sembrano confermate tutte le ragioni dei quesiti referendari Salviamo Firenze, che abbiamo scelto di sostenere, congiuntamente con il Movimento 5 Stelle. Il Sindaco ha detto che non serve raccogliere le firme e votare, perché recepisce tutto. Bene, a Firenze Nova ha intenzione di tentare di rimettere il pubblico al centro? Quando arrivano le norme di autotutela?