“Ci sono stati dubbi argomentati sulle effettive motivazioni che starebbero dietro il progetto che prevede l’abbattimento dei pini e legittime perplessità sull’effettiva democraticità della procedura. Il Sindaco sceglie il silenzio?”
Francesco Torrigiani, Giorgio Ridolfi – Sinistra Progetto Comune Quartiere 1
Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Italia Nostra, tramite due lettere aperte al Sindaco riguardo al progetto di rifacimento di Viale Redi, che prevede l’abbattimento di 52 pini adulti, ha messo radicalmente in discussione le motivazioni del progetto. Come detto dagli uffici, anche in assemblea non ci sono giustificazioni di sicurezza stradale; inoltre l’abbattimento dei pini ha un evidente impatto sul clima, con la perdita di servizi ambientali fondamentali, quali la produzione di ombra, ossigeno, assorbimento di C02 e di altri inquinanti.
Le due lettere, oltre a contestare alla base le motivazioni del progetto, richiedono la sospensione delle procedure e l’avvio di un confronto reale tra cittadinanza e Amministrazione.
La legge regionale sulla partecipazione, così come le regole del Comune di Firenze, includerebbe un’azione in sintonia con le indicazioni del Comitato ministeriale per l’attuazione della legge 10/2013: se le cittadine e i cittadini «non partecipano alla co-progettazione dei beni comuni, l’amministrazione di questa città non potrà ancora dirsi veramente democratica nelle sue procedure e nei suoi atti».
In estrema sintesi: un’importante associazione nazionale considera il progetto di viale Redi basato su dati e motivazioni “non valide” e mette in discussione la democraticità delle procedure messe in atto.
Davvero il sindaco e l’Amministrazione intendono continuare a non rispondere a critiche così rilevanti, basate su dati tecnici argomentati e circostanziati?
A noi pare una cosa molto grave: o si risponde smentendo i dati e le relazioni, o si sospende il progetto, in quanto le osservazioni hanno una base di fondo, aprendo così il confronto. La terza opzione, ignorare tali domande e richieste, fa pensare che non ci siano argomenti per smentire Italia Nostra.
Chiediamo con forza dunque una risposta, perché una brutta risposta è sempre meglio che nessuna risposta, soprattutto a domande così puntuali e specifiche.
Aggiungiamo anche noi una domanda: ma è normale che l’Amministrazione si avvalga anche del presidente del Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia nella formulazione del Piano del Verde Urbano? Non esiste un rischio di conflitto di interesse? Non esiste una valutazione di opportunità per questo genere di questioni?
Ultima considerazione: pensare di iniziare i lavori a fine agosto senza nessun ulteriore passaggio pubblico porterà all’esasperazione della cittadinanza contraria al progetto. Sarebbe fare un torto alla città, a prescindere da come la si voglia pensare nel merito del progetto.
Foto: 055Firenze