“Convocare, al più presto, gli Stati Generali del carcere in Toscana”
Una delegazione, composta dai consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, accompagnati da Massimo Lensi, Grazia Galli ed Emanuele Baciocchi di Progetto Firenze e da Duccio Martellini dell’Osservatorio Carcere della Camera Penale di Firenze ha fatto visita alla casa circondariale “Mario Gozzini” di Firenze.
“Alla fine di questo percorso interno alle carceri fiorentine (quattro visite in sei mesi, tra Sollicciano, il minorile e oggi al Gozzini) possiamo confermare la necessità di lavorare politicamente sugli istituti detentivi senza concentrarsi unicamente sulle cattive condizioni strutturali. Costruire un nuovo carcere più grande e più bello (??) non sarebbe una soluzione, a fronte di un sistema detentivo – sottolineano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – dove quasi sempre si esce senza alcun percorso di reinserimento nella società. Di questo è consapevole sia chi lavora nelle carceri sia chi è detenuto, sarebbe bene si aggiornasse anche la discussione politica”.
“Con la visita al carcere di ‘Solliccianino’ terminiamo questo giro di sopralluoghi negli istituti penitenziari fiorentini, cominciato il 10 dicembre nell’Istituto Penale Minorile ‘Meucci’ e proseguito a Sollicciano la vigilia di Natale. La Casa Circondariale “Mario Gozzini”è un istituto in buone condizioni strutturali, ma con una missione da definire con maggiore intensità. Se ne parla da anni – ricorda il presidente di Progetto Firenze Massimo Lensi – come futuro carcere femminile di Firenze, senza che a queste voci sia offerta un minimo di credibilità programmatica. Oggi nell’istituto risultavano ristretti 114 detenuti, di cui 86 in custodia attenuata e 28 semiliberi, su una capienza regolamentare di 92 posti letto; 51 i detenuti di nazionalità italiana e 63 gli stranieri. Abbiamo potuto constatare come su questo istituto, che dalla sua apertura è stato al centro di sperimentazioni e programmi volti con continuità a una concreta attuazione dell’articolo 27 della Costituzione, si concentrino gran parte dei progetti che il Comune di Firenze ha attivato sul carcere. Ci auguriamo che in tempi rapidi altrettanta azione si focalizzi sugli altri due istituti carcerari fiorentini, in particolare su Sollicciano.
Anche a supporto di questo, sarebbe forse il caso di considerare, proprio nei giorni in cui si sta discutendo dell’elezione del nuovo garante regionale dei detenuti, la possibilità di giungere a una convocazione degli Stati Generali del carcere in Toscana. Sarebbe il modo più opportuno – conclude Massimo Lensi – per offrire al nostro territorio e alle sue istituzioni un’occasione di ampia riflessione e proposta sulle relazioni interdisciplinari politiche ed economiche tra sicurezza e diritti, carcere e disciplina, città e marginalità sociali per rendere il precetto costituzionale della rieducazione, un aspetto vivo e responsabile della nostra società”.